di Milo Julini

La vita di questo vicolo della vecchia Torino si dipana tra piccole glorie ed episodi di cronaca nera

Il vicolo della Campana è scomparso con la costruzione del Teatro Trianon, diventato poi il Cinema Astor

Esiste una via, nel centro di Torino, dedicata al celebre violinista vercellese Giovanni Battista Viotti. La strada, che corre parallela all’odierna via Roma, in precedenza si chiamava via, o meglio, contrada della Palma, dal nome di una antica osteria, e apparteneva alla parte più antica della città.

Ha avuto varie denominazioni, legate ad alberghi e osterie: prima di prendere il nome dall’albergo della Palma, è stata intitolata ad altri due alberghi, prima dell’Anello d’Oro e poi dei Canestrelli, come scrive Bruno Daviso di Charvensod nel suo libro «Torino “…dentro dalla cerchia antica…”» (1984) per poi ricordare che in questa contrada torinese, sul finire del 1700 vi era il noto Caffè Marsiglia, cenacolo dei giacobini torinesi.

Via Viotti è breve, va da via Bertola a via Barbaroux ed è delimitata da quattro isolati, divisi da via Monte di Pietà. I due isolati adiacenti a via Roma sono quello di Sant’Emanuele, posto tra via Viotti e via Roma e sormontato dalla Torre Littoria, e quello di San Vincenzo che, sul lato affacciato su via Viotti, presenta un palazzo in stile razionalista indicato come “transatlantico”.

I due isolati porticati adiacenti alla via XX Settembre sono quello di San Gregorio, tagliato in obliquo dalla via Pietro Micca, e quello di San Mattia che ha ospitato il Cinema Astor fino al 1983 e dove oggi si trovano uffici della Regione Piemonte.

Scorcio di piazza Castello innevata con la Torre Littoria sullo sfondo – foto di Paolo Barosso

Se immaginiamo la contrada della Palma come appare dalle antiche piante di Torino e da qualche fotografia, notiamo che gli sventramenti e i rifacimenti di via Pietro Micca, prima, e di via Roma, poi, le hanno apportato non piccoli cambiamenti: il primitivo tracciato, stretto e mal allineato, è assai diverso da quello dell’odierna via Viotti.

Il vicolo della Campana, in piemontese dla Ciòca, si apriva nella vecchia via della Palma, ed era collocato nell’isolato di San Mattia. La “Guida pratica pei viaggiatori in Torino” di Augusto Lossa (1855) indica la sua lunghezza di 21 metri. È documentato nelle piante di Torino, in particolare da quelle riportate da Federico Petraianni nella pagina “Torino sparita su FB” (8-9-2015). Esiste anche una foto del vicolo, riportata nello stesso gruppo FB.

Il giornalista Maurizio Lupo ha più volte ricordato che nel 1815, in questo vicolo era stato collocato uno dei quattro stabilimenti di bagni cittadini (gli altri erano in via del Cannon d’Oro, in via San Dalmazzo e in via Santa Teresa).

Il vicolo della Campana è anche citato alcune volte dalla “Gazzetta Piemontese”, per notizie di cronaca nera.

27 dicembre 1870Cronaca Nera. – Ecco un atto d’amor coniugale! Ieri verso le 10 antimeridiane, in un 8° piano di una casa nel vicolo della Campana G… Francesco, d’anni 34, commesso di negozio, mentre era in compagnia della propria moglie, G… Isabella, d’anni 25, divisa da lui da circa due anni, tentò di ucciderla scaricandole addosso un colpo di revolver, che la ferì nella spalla sinistra. Al rumore del colpo ed alte grida della donna corsero le guardie di P.S. ed arrestarono il perfido marito.

12 gennaio 1878. – Ladri in cantina. La scorsa notte, dopo le due, ladri sconosciuti scassinarono la porta di una cantina del vicolo Campana e rubarono tutto ciò che poterono esportare: cioè un bottiglione d’olio fino, tre capi di pellame grossi e alcuni minuti oggetti del valore complessivo di 30 lire.

17 aprile 1893. Un malato impostore.- Raspi Emilio, d’anni 40, si era coricato al suolo nel vicolo della Campana in via della Palma, dicendo ch’era tanto malato. Due guardie civiche lo fecero portare all’ospedale di San Giovanni, dove i medici non gli riconobbero alcun male e le guardie lo condussero in Questura perché non ha nessuna fissa abitazione.

Il vicolo della Campana è scomparso col rifacimento dell’isolato di San Mattia successivo alla realizzazione della via Pietro Micca, la “Diagonale” dei vecchi Torinesi, decisa nel marzo del 1885 dal conte Ernesto Balbo Bertone di Sambuy, sindaco di Torino, e aperta nel maggio 1897.

Via della Palma, ribattezzata via Giovanni Battista Viotti dal 19 novembre 1894, vede rinnovarsi i suoi due isolati rivolti verso la via XX Settembre, dove i vetusti caseggiati  sono sostituiti da edifici porticati di grande eleganza.

Una pianta di Torino del 1904 riporta ancora il vicolo della Campana ma nell’isolato di San Mattia, dal 1906, è progettata la costruzione del grandioso teatro Trianon Kursaal.

Sulla nascita del Trianon Kursaal scrive Stefano Della Casa: «Progettato nel 1906, variato fino a conformazione definitiva nel 1908, come spazio polifunzionale di spettacolo che coinvolge gran parte dell’isolato tra Via Bertola, Viotti e Via Monte di Pietà, committente la Società Anonima Tipografica Editrice Torinese, già Delleani & Medici: un grande teatro di gusto Liberty con prospetto su Via Bertola, al primo piano, con la platea in forte pendenza; sui portici di Via Viotti l’affaccio di caffè-birreria-ristorante; nei sotterranei sala da ballo, locali per pubbliche aste, gioco del biliardo e della pelota; e all’interno un giardino con fontane e pergolati per l’estate. In realtà il giardino scompare quasi subito, coperto dall’ampio salone al primo piano, il Cinema Teatro Trianon, inaugurato nel maggio 1911 in versione meno ambiziosa del progetto, chiude già ad agosto» (“La Stampa”, 11/8/2013).

Il Cinema Teatro Trianon diventa Cinema Itala, poi Sabaudo, Umberto, Odeon, è colpito da due bombardamenti durante il secondo conflitto mondiale (l’8 dicembre 1942 e il 13 agosto 1943); ripristinato, prende il nome di Astor nel 1946 e chiude nel 1983.

Via della Palma e il vicolo della Campana hanno anche una declinazione letteraria. Il romanzo «‘L delit ëd via dla Palma» (1890) è opera dello scrittore idealista Carlo Bernardino Ferrero (Torino, 1866-1924) che descrive con grande realismo e partecipazione le difficili condizioni di vita del proletariato torinese, e  Carlin Tiochet, Carlo Alfredo Occhetti, (Firenze, 1863-Torino, 1912) è l’autore de «I misteri ‘d via dla Palma o La sòpa del vicol dla ciòca».

È stata molto utile per questo articolo la consultazione del Gruppo “Torino sparita su Facebook”, da cui provengono alcune figure (m.j.)